S-Idro
S-Idro
Sicurezza & Zero impatto ambientale
Sicurezza & Zero impatto ambientale
S-Idro è un illuminatore e diffusore di calore per ambienti in grado di produrre idrogeno on demand ed utilizzarlo come combustibile per generare calore.
La particolare struttura della cella elettrolitica, consente la produzione del solo idrogeno e non ossidrogeno il quale è un elemento molto più reattivo ed infiammabile; questa nota rende S-Idro totalmente sicuro ed affidabile sfruttando le alte temperature della combustione senza rischio alcuno.
Lo scarto del processo è semplicemente H2O e non vi è nessuna produzione di gas dannosi per la salute. L’alimentazione elettrica, prevede un consumo di circa 100 watt per la cella elettrolitica e 20 watt per la ventola ed il circuito elettronico. Per la realizzazione di questo progetto, si è ricorso a calcoli termodinamici per stabilire sia la grandezza del dissipatore che i materiali da utilizzare per la diversa diffusione termica.
Come è nato e come funziona?
Questo progetto è nato con l’intento di realizzare un generatore di calore a bassissimo consumo energetico e privo di sostanze inquinanti o tossiche per la salute.
Come sappiamo, la temperatura dell’idrogeno durante la combustione è molto elevata raggiungendo i 1430 °C. In questo caso, con una corrente di 10A in un’ora, si avrebbe una produzione di idrogeno pari a 8,29 litri e 4,17 litri di ossigeno.
La produzione di gas (ossidrogeno) è direttamente proporzionale alla corrente e non alla tensione; infatti, per dividere una molecola d’acqua basta applicare una tensione di 1.22 Volt. S-idro è rivolto a tutti gli utenti che necessitano di un generatore di calore a basso consumo e a zero impatto ambientale. La produzione di idrogeno on demand lo rende particolarmente adatto per l’uso prolungato durante le ore del giorno o della notte. Il range potenziale di acquirenti è molto ampio, potendo adattare il progetto ai metri cubi da riscaldare esso può raggiungere sia i privati che le strutture commerciali.
Sul fronte dei consumi le stime AIEL per il 2013 (realizzate ricostruendo i consumi in base agli apparecchi esistenti), come detto, parlano di oltre ai 3,3 milioni di tonnellate di pellet: quasi tutto d’importazione, visto che la produzione nazionale è intorno a 300mila tonnellate. Per quel che riguarda la legna, invece, nel 2013 se ne sono bruciati 19,3 milioni di tonnellate di legna da ardere, cui si sommano 4,7 milioni di cippato. Sul versante economico, secondo AIEL, soltanto la produzione di stufe, che porta un fatturato di 700 milioni di euro e dà lavoro a 3.000 persone, appare in crescita dal 2009 a discapito di altri impianti a legna. Ottimo anche il mercato delle caldaie: in aumento del 20% annuo con un fatturato di 150 milioni di euro e 2.500 dipendenti. La soluzione migliore per il riscaldamento delle proprie abitazioni è diventato un argomento di rilievo, che lascia ampia sfida ai prodotti presenti sul mercato.
Bassissimo consumo della cella elettrolitica.
Zero impatto ambientale
Vapore acqueo come prodotto di scarto della combustione
Disattivazione automatica dopo il raggiungimento di una certa temperatura